lunedì 9 maggio 2011

UN’EREZIONE TRISTE!

Da Lotta Continua a Comunione e Liberazione: l'incredibile parabola neocon di Giovanni Lindo Ferretti.

Non voglio né posso fare, qui, un bignami della storia musicale di Giovanni Lindo Ferretti, ex punk, ex operatore psichiatrico pro-Basaglia, ex icona della musica alternativa italiana, ex voce della dissidenza culturale giovanile negli anni Ottanta e Novanta, ex leader storico dei CCCP prima e dei CSI dopo.

Un personaggio centrale per le controculture a gauche di una generazione nata tra la fine degli Sessanta e la fine dei Settanta, e anche oltre.
Ci siamo nutriti delle sue liriche, nelle quali, in anni di pieno riflusso edonista, lanciava una visione del mondo diversa, agganciata fieramente all'immaginario sovietico (ai tempi dei CCCP) e poi partigiano (ai tempi dei CSI).
Siamo cresciuti cantando Spara Juri, Curami, Annarella e annotando sulle pagine dei diari di liceo gli slogan di un ribellismo che non era solo generazionale, ma che si sarebbe strutturato anche lungo tutti gli anni Novanta in una proposta narrativa concreta e matura, non rinunciando mai alle armonie e alle liriche che ne rendevano poetica tanto la danza, quanto la militanza.

Quando i CCCP si sono sciolti, nel 1990, con quel gioiello di disco che è "Epica. Etica. Etnica. Pathos", sono stato malissimo! Siamo stati malissimo!
Ma il Comunismo era finito in Europa, e il crollo del Muro e la nascita della CSI in Russia ne aveva decretato il de profundis.
Ai tempi della "discesa in campo" del Cavaliere Nero, nel 1994, c'erano i CSI, nati dalle ceneri dei CCCP: GLF, quarantenne uscito dalla sbornia del punk filo-sovietico, ora cantava testi più intimisti, ma sempre "resistenti", con un occhio rivolto a Battiato e un altro alle continue citazioni della Resistenza Partigiana.
Poi, come accade spesso nei meccanismi nevrotici della psiche, dopo una guarigione da un tumore, GLF viene illuminato e la via di Damasco lo porta dritto dritto al Vaticano. "Sono uno che iniziò a curiosare tra i libri dell'allora cardinal Ratzinger per capire perché molti ne parlassero male. E ora che sono tornato a casa, Benedetto XVI è il mio maestro", dichiara su Avvenire del 19 aprile 2009. Nel 2007 partecipa al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, facendo un intervento per la Comunità sacerdotale di San Carlo Borromeo.
Pubblica con Mondadori (!!!) "Reduce", dove spiega la sua rinascita neocon (p. 78: "Dio benedica sua Santità Papa Benedetto XVI che ancora Cardinale scrisse, per me illuminante, Liturgia, e prego lo Spirito Santo che lo fortifichi e lo sostenga").

Nel frattempo inizia a cinguettare amorosamente con Giuliano Ferrara, a Otto e mezzo e con Antonio Socci, su Libero, dove peraltro annuncia la sua novella posizione anti-abortista.
E fin qui…
Poi, però, la decadenza di Ferretti investe anche l'appartenenza politica, oltre che il campo della fede: "Non è la prima volta che voto per la Lega Nord", dichiara all'edizione di Reggio Emilia de Il Resto del Carlino: "Fino a pochi giorni fa ero quasi convinto di dare il mio voto al Pdl. L'ultimo discorso del presidente Berlusconi sulla faccenda araba non mi è piaciuto, anzi lo ringrazio perché così mi ha chiarito le idee facendomi risolvere quello che era un mio problema e cioè a chi dare il voto. D’altra parte come cittadino mi sento in dovere di votare e lasciare la scheda bianca mi disturba. Il nostro è un Paese molto complicato con tanti problemi da risolvere. Ormai sta prendendo campo il sistema che più che votare a favore di qualcuno si vota contro il presidente. Meno male che c’è la Lega Nord! (…) Berlusconi ha molti pregi, però ultimamente sta attraversando un periodo pesante e particolarmente sfortunato".

Ora GLF torna nell'amato Salento, all'interno dell'Italia Wave Festival, in uno spettacolo che si terrà all'alba del 17 luglio, all'Ostello del Sole di San Cataldo.
Molti amici mi dicono: "non puoi prescindere da quello che ha significato per noi la sua musica!"; altri: "sono sbigottito, ma non riesco a odiarlo".
Io non lo odio, certo, ma proprio per quello che ha significato la sua musica per la nostra generazione, non riesco perdonare questa elucubrazione patologica della sua mente. E proprio per il rispetto alle sue liriche del passato, non mi vergogno a dire che chi non fa mistero della sua militanza politica a destra si guadagna immediatamente il mio sdegno, fosse anche l'ex leader dei CCCP!

Continuerò ad ascoltare le sue canzoni. Tengo conto della sua scissione schizofrenica, nei confronti della quale posso provare al massimo pietà umana, ma che non rispetto e che non mi permetterà più di sentirmi eticamente a posto, andando a sentire un suo concerto.
Spero che in molti manchino al suo live salentino! E' una questione di qualità, NON una formalità!